«Grazie, mi avete restituito il sole»
Foto Cdt/Chiara Zocchetti
Da migrante in fuga dall’Eritrea a collaboratrice sanitaria in Ticino – Netsanet Yemane si racconta e rende omaggio a tutti coloro che le hanno teso la mano per aiutarla a ritrovare famiglia e sogni. Articolo di Barbara Gianetti Lorenzetti apparso sul Corriere del Ticino il 17 dicembre 2020.
Per chi non è stato sradicato, è difficile capire fino in fondo. Ogni migrante potrebbe riempire libri con la sua storia, ma finché non la si vive sulla propria pelle raramente si riesce a coglierne l’essenza. Del resto non è l’obiettivo di Netsanet Yemane, etiope di origine eritrea, che da otto anni vive in Ticino. Se accetta di raccontarsi è perché nel suo orizzonte, e in quello della sua famiglia, è tornato a splendere il sole, «e vorrei ringraziare tutti coloro che me l’hanno restituito».
La storia di Netsanet comincia ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia. Là, prima di sei fratelli, nasce e frequenta le scuole fino al liceo. Fra una guerra e l’altra. «Ero una brava studentessa e il mio sogno – racconta – era quello di diventare medico». Ma nel 2000, quando scoppia l’ennesimo conflitto con l’Eritrea – suo paese d’origine –, la famiglia è costretta dalle autorità a farvi ritorno su due piedi. «Abbiamo dovuto lasciare tutto in fretta e furia: casa, scuole, lavoro. Per ricominciare da zero».
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